BENEFICIARI

N° 30 nuclei con figli – conviventi o meno, in età 0-17 anni (con particolare focus sulla fascia d’età 0-6 anni) – ancora titolari della responsabilità genitoriale, anche limitata, che sperimentano debole capacità nel costruire e/o mantenere l’insieme delle condizioni (interne ed esterne) che consente un esercizio positivo ed autonomo delle funzioni genitoriali. I beneficiari devono essere residenti nella Zona Sociale 2 (Comuni di Perugia, Corciano e Torgiano).

OBIETTIVO

Rafforzare i servizi di assistenza sociale per sostenere la capacità genitoriale e i minori e le famiglie che vivono in condizione di fragilità e vulnerabilità, al fine di ridurre o evitare il rischio di allontanamento dei bambini/adolescenti dal proprio nucleo familiare.

ATTUAZIONE

La presa in carico dei beneficiari segue la metodologia del Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.), frutto della sperimentazione avviata dal 2010 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la collaborazione del Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova.

La metodologia P.I.P.P.I. già sperimentata positivamente nella Zona Sociale 2, che prevede le seguenti 3 fasi:

• PRE-VALUTAZIONE: l’équipe multidisciplinare (EM) completa insieme alla famiglia un lavoro di pre-assessment dell’ambiente familiare, della sua organizzazione interna ed esterna, dello sviluppo del bambino, al fine di stabilire il livello di rischio di allontanamento dalla famiglia.
• VALUTAZIONE E PROGETTAZIONE: vi partecipano la EM – composta da insegnanti, assistenti sociali, operatori sanitari, psicologi e altri collaboratori volontari in contatto con la famiglia – assieme alla famiglia ed ai figli stessi.
• REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA: comprende 4 principali tipologie di dispositivi:

• interventi di educativa domiciliare per sostenere i genitori, rafforzare le relazioni genitori-figli, migliorare lo sviluppo dei bambini;
• partecipazione a incontri settimanali/quindicinali di gruppi di genitori e bambini per lo svolgimento di attività di sostegno alla genitorialità;
• collaborazione scuola-famiglia-servizi sociali (fa parte della EM anche l’insegnante di riferimento del bambino interessato al progetto);
• famiglie d’appoggio (aiutanti volontari locali, quali parenti, amici, vicini, ecc.) in grado di offrire un aiuto/sostegno concreto alla famiglia.